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RESTAURO DEI DUE PORTALI DELLA SCALA D’ORO DI PALAZZO DUCALE
21 Dicembre 2016

2016 Restauro di uno dei Portali sommitali della Scala d’Oro di Palazzo Ducale a Venezia

Siamo felici di aver contribuito al recupero di uno dei portali sommitali della Scala d’Oro, un monumento maestoso ed evocativo di Palazzo Ducale che per secoli è stato coperto da patina e depositi di polvere.

Abbiamo fornito il nostro contributo per la prima occasione di restauro di uno dei due portali cinquecenteschi che sovrastano la Scala D’oro di Palazzo Ducale e conducono all’Atrio Quadrato, vestibolo delle sale in cui si riunivano i più importanti organi di governo veneziani e caratterizzato dal soffitto intagliato e dorato che incastona dipinti del Tintoretto. L’intervento conservativo è consistito in una pulitura di tipo tradizionale, con metodi chimici, delle superfici in pietra d’Istria scolpite ad altorilievo raffiguranti scene simboliche che rimandano ad avvenimenti storici, commemorativi cari ai veneziani e a temi quali potenza, forza militare, saggezza e giustizia. La lavorazione è poi proseguita con la revisione delle stuccature in malta presenti sul portale per concludersi con il trattamento protettivo finale con cere. Il Servizio Tecnico e Manutenzioni di MUVE ha diretto i lavori. L’esecuzione è stata affidata alla ditta veneziana Lares Srl che aveva già operato all’inizio degli anni 2000 per il restauro della restante parte della Scala d’Oro.

I due portali che si affacciano sull’Atrio Quadrato di Palazzo Ducale si inseriscono cronologicamente in quella lunga serie di lavori di ristrutturazione iniziata nel 1483 nell’Ala Orientale del Palazzo e proseguita nel resto dell’edificio fino agli anni Sessanta del XVI secolo.

Il progetto in particolare di una scala d’onore, interpellati architetti come il Sanmicheli e il Palladio, fu affidato infine a Jacopo Sansovino che ne realizzò la parte iniziale sotto i dogi Lorenzo e Girolamo Priuli che governarono tra il 1556 e il 1567. L’ultimazione dei lavori fu invece seguita dallo Scarpagnino dal 1559 e poi sotto il dogato di Venier. L’arco con lo stemma del doge Andrea Gritti era stato eretto in precedenza a partire dal 1538 ed in corrispondenza di una scala lignea provvisoria. La Scala d’onore fu denominata d’Oro per le fastose decorazioni della volta a botte eseguite in stucco e foglia d’oro a partire dal 1557 da Alessandro Vittoria e affrescate nei riquadri da Giambattista Franco.

La Scala, nata dall’esigenza di separare gli ambienti dedicati alla privata abitazione del doge dal Palazzo di Giustizia, si articola su cinque rampe, l’ultima delle quali si affaccia sull’Atrio Quadrato, sorta di vestibolo delle sale in cui si riunivano i più importanti organi di governo. L’ambiente è caratterizzato dal soffitto intagliato e dorato che incastona dipinti del Tintoretto mentre l’apparato architettonico è scandito da pilastri lapidei, compositi e scanalati.

I Portali a chiusura della Scala d’Oro sono coronati da due arconi sommitali, decorati a riquadri con bassorilievi finemente scolpiti che raffigurano scene fortemente simboliche che rimandano ad avvenimenti storici e commemorativi. In particolare sugli stipiti è rappresentato il leone nella versione raccolta “in moléca” in posizione frontale e accovacciato, in questo caso con il libro chiuso a simboleggiare la sovranità delegata e quindi delle pubbliche magistrature.

 

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